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Channel: Sulla strada di Emmaus
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Il tempo che non c'è

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Beato chi è pronto a donare il proprio tempo, anche quando non ne ha.
(Adalbert L. Balling)




Di seguito, gli ultimi articoli pubbblicati.
 


Appuntamenti
  • Martedì 11 dicembre, dalle 16 alle 18, presso la sala Polivalente della Parrocchia Sacra Famiglia in via Aosta, 6, a Padova, don Marco terrà un incontro dal titolo "Natale: la speranza sopra le macerie".
  • Mercoledì 12 dicembre  2012, dalle ore 9 alle ore

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La Culla Vuota

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DSCF9072All'approssimarsi della Natività, si rincorrono, come ogni anno, le polemiche sui festeggiamenti, visti come uno spreco inutile. Del resto, lo stesso Pontefice invita alla sobrietà per riscoprire il vero Natale. Forse proprio qui è il cuore del problema: si moltiplicano gli abbellimenti, le luci, le proposte natalizie, ma complice forse la crisi delle nascite quella Culla rimane sempre più vuota. Simbolo forse della nostra incapacità (specie di noi occidentali) di dare "contenuti" al nostro festeggiare. Dobbiamo uscire dobbiamo festeggiare, dobbiamo essere felici. Ma non siamo in grado di spiegare

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Il contrario di cristiano è triste, non ateo (omelia)

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burlesca-2

Dallo sguardo ammaliante. Perchè il cristianesimo è prima di tutto un incontro, l'incontro con il Risorto il mattino di Pasqua. Tutto il Vangelo ci prende per mano e ci porta verso la gioia della Risurrezione ma non la descrive. E' come sentire cadere una scarpa nella stanza di sopra e si aspetta che cada anche l'altra, che non cade mai. Il Vangelo di Marco termina con il silenzio delle donne: “quelle, però, uscite dal sepolcro fuggirono, prese da timore e da stupore” (Mt 16,5-8). Far cadere

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L'Italia è una dittatura morbida

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jurassic

Fa parte dell'arredamento dell'Italia, come quel vecchio mobile che seppur divorato dal tempo e scorticato dalle gallerie dei tarli – la nonna non ha il coraggio di accatastare in soffitta perchè le sembra quasi di tradire la sua storia. Il Festival di Sanremo sta all'Italia come il mobile sta al cuore della nonna: maltrattato risorge, dato per vinto scatta in contropiede, sull'orlo del precipizio azzarda uno scatto. Tutti l'accusano d'esser diventato una leggenda vuota e noiosa ma, all'approssimarsi di febbraio, l'Italia si rimette in forma

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Aiutami a nascere

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Gelida mattina d'inverno. Alla fermata attendo il bus 61. Dal cancello principale del cimitero che sta di fronte vedo uscire una vecchietta che cammina lentamente, appoggiandosi ricurva ad un malfermo bastoncino. Si avvicina alle strisce pedonali per attraversare. Ma una dopo l'altra le macchine le passano veloci davanti. Finalmente una macchina si ferma e la lascia camminare lentamente. Lei, giratasi, continua a guardare grata verso l'auto che l'ha lasciata passare.
Le vado incontro per aiutarla a salire il gradino del marciapiede. Dentro di me ribolle l'indignazione
per quanti non si sono fermati. Lei, offrendomi la mano per essere

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Dicotomia a metà

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2176121779 aae24678beL'Albero o il Presepe? Un po' come chiedere "Milan o Inter?", oppure "pandoro o panettone?" (domanda quanto mai gettonata in periodo di feste). E, mentre le ultime due lasciano strascichi infiniti di querelle sportive o gastronomiche, la prima s'accompagna, da subito ad un pregiudizio. Se opti per il primo, sei un neopagano, se opti per il secondo sei un cristiano fervente e tradizionalista.
Le cose, però, non stanno esattamente così. Sicuramente chi preferisce il presepe all'albero privilegia una tradizione nostrana ad una di derivazione straniera, che, però, non per questo, può

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21 dicembre, una data da "fine del mondo". Grazie!

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Nascita di un fiore 80X60

Quel giorno (21 dicembre 1979 2012) fu per me davvero da fine del mondo! Per la prima volta provai l'ebbrezza di calcare il palcoscenico della vita. Grazie al coraggio di un uomo e di una donna che ben presto imparai a chiamare mamma e papà. Da quel giorno tutto ebbe il sapore delle cose semplici, quelle che ancor oggi rendono amabile la mia terra di collina: quattro parole al chiaror di luna, una stretta di mano in calce al sentiero, una

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Diamo la caccia al tesoro. In barba ai Maya.

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kenny

Come due opposti che s'incitano alla guerra. Da una parte Kenny Random, artista di strada padovano, che ha nascosto nel cuore della città trentadue opere firmate dalla sua mano di writer: nascoste perchè la gente le trovasse e se le portasse a casa come regalo inaspettato. Dall'altra parte il vaticinio dei Maya che preannuncia l'ennesima truffa circa la fine del mondo. Una giornata che a Padova ha messo in scena due aspetti meravigliosi di interpretare la vita sotto lo stesso cielo: abitare e scrutare ogni angolo

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L'albergatore di Betlemme

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Mi avete messo dalla parte di cattivi. Da secoli spio la mia statuina nei vostri presepi. La vedo sulla porta dell'osteria, la faccia truce, lo sguardo severo, il dito alzato in segno di rifiuto; oppure dietro le porte dell'albergo, china sui profitti della giornata, incurante della coppia di galilei che bussa per domandare un giaciglio. Forse non avete l'idea di cosa significhi gestire una locanda in un borgo come Betlemme. Pochi guadagni, lavoro di bassa lega, rogne a grappoli. Clientela non selezionata, e ladri e farabutti pronti a portarti via i magri ricavi appena giri le spalle. È vero: in

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E lo deposero in una cella. Assurdo!

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Come cembali da accordare e con il viso felicemente smarrito dei giorni del gaudio. E addosso i vestiti tipici della festa: una giacca riordinata, un paio di pantaloni appena cuciti, una camicia abbottonata. Spaesati a festeggiare dopo anni d'inquietudine e di rimorsi mal digeriti. Sono uomini dalle voci rauche e stonate, lungi dalla perfezione di un rigo musicale ma odorose delle grida della strada. Sui loro volti s'è posata la stanchezza di anni di galera, le ferite di battaglie perdute e di vite strappate, il tremore

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Pannolini e incomprensioni. Altro che Mulino Bianco (omelia)

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Il tempo di un'adorazione, colorata dalla musica degli zampognari, che Lui inizia la sua missione: non c'è tempo da perdere quaggiù sotto il cielo. Urge aprire il cantiere di una strada che riconduca i passi degli uomini lassù dove regna la nostalgia di una casa abbandonata. Come uno di noi, stamattina: pure Lui un figlio che fa le valigie e si allontana da casa. E loro due, Maria di Nazareth e Giuseppe figlio di Davide, come genitori qualunque oggi, alle prese con i sogni di

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Vecchio e rimbambito. Ma tante grazie!

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vecchioL'avevo visto a gennaio e m'era sembrato giovane e sbarazzino, con quel piglio tipico delle stagioni primaverili. Quel giorno, popolato di regali e colorato di propositi, c'avrei giurato che sarebbe stato un anno meraviglioso, l'anno migliore della storia di quaggiù. Poi l'ho incrociato ai primi di giugno, col volto abbrustolito dai soli d'estate e già lì m'era sembrato un po' affaticato e flebile nel parlare. Non ci siamo più visti tutta l'estate: lui a rincorrere i passi tumultuosi degli uomini, io a reggere le traiettorie dei miei pensieri. Sul calare dell'autunno ci

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Buon anno di successi. No, grazie!

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Come canzoni stonate. Suoneranno alla porta di casa o più semplicemente t'incroceranno sulla via del paese e ti diranno: “buon anno! Che si realizzino i tuoi sogni”. Te lo diranno coloro che erano davvero convinti che il 21 dicembre accadesse la fine del mondo; e allora ti chiedi che senso avranno gli auguri fatti da coloro che già s'erano preparati ad una fine funesta. Gente terrorizzata del tempo che scorre, angosciata quanto basta da profezie che i secoli hanno decretato menzognere ad oltranza, spaventata da un

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Il regalo più grande

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FunnymotivationalspeakerColetteCarlsonsaysgivethegiftoftimeSi è appena conclusa l'ormai tradizionale "corsa ai regali" che, com'è noto, in periodo natalizio sostituisce altri sport come la corsa con i sacchi o quella a ostacoli e ambisce a diventare sport olimpico…. scherzi a parte, di quello parliamo, dei regali: croce e delizia dei nostri giorni!
In periodo di crisi, nonostante ci riesca talvolta difficile ammetterlo, è così. Tanti italiani faticano a chiudere il bilancio alla fine del mese, sempre di più si ritrovano a non riuscire a garantire i tanto raccomandati 3 pasti principali ai propri figli. E questa

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Impresa costruzioni stradali. A Betlemme (omelia)

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magi

Come costruttori di strade. Così giaceranno nella nostra memoria quei tre uomini profumati d'Oriente e di sapienza. Sono gli ultimi a fare capolino nel presepio e, subito dopo, se ne allontanano con la stessa leggerezza e rapidità, lasciando come gesto d'altissima eredità quei piccoli gesti di una sapienza che diventa ricerca e di una ricerca che non manca di sapienza. Quella notte hanno sentito il cuore vibrare e si sono scomodati, agganciando una stella al bramire dei loro cammelli accomodati nelle stalle d'oltre Oriente: “Dov'è il

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Il presepe non può che essere vivente

L'ottava opera di misericordia

I Piccoli che lasciano il segno

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Parola-di-Dio8I nostri occhi sono forse un po' viziati, troppo affaticati da un lavoro sempre più pressante a cui li costringiamo ogni giorno, in questa società così abituata a divorare con gli occhi migliaia di immagini ogni giorno. Fame di… frame, verrebbe da dire!
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Salmo 118, 22-26

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DSCF6213"[...] La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.

Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore. [...]"

Salmo 118, 22-26

La commozione della zia: quel giorno non capì granchè (omelia)

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Con l'anima bruciata dal desiderio del Regno. Triste sorte la sua all'inizio: arrivato troppo tardi per far carriera tra i profeti e arrivato troppo presto per far carriera tra gli apostoli, il Battista – ultima speranza di un popolo disperato – appariva ai loro occhi quasi il Messia: “e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo” (liturgia della Festa del Battesimo del Signore). Lui, l'accusatore del Mar Morto; l'Altro, il Liberatore del Mare di Tiberiade. Triste sorte quella dei

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